Forse non tutti lo sanno, ma Larry Bird ha un figlio che gioca nell'NBA. Ha
appena finito il suo anno da rookie, ha conteso a Timmy Duncan il premio di
miglior rookie (venendo comunque sconfitto) e fa giα paura a tutti i vecchietti
che anelano ad un titolo, perchΘ quelli che giocano con lui non sono proprio
mezze calzette. Ma il caso pi∙ grosso Φ proprio lui, Keith Van Horn: Φ inconfutabile
che Φ il giocatore pi∙ simile a Larry Legend dai tempi di Laettner. Naturalmente
hanno delle differenze: Keith Φ pi∙ atletico, Larry era pi∙ tecnico, ma sono
uniti dall'etica del lavoro. Allo stesso modo di Bird, che disse "devo allenarmi
per migliorare" dopo una stagione da 25+10+6 ad allacciata, Van Horn Φ uno di
quelli che arriva agli allenamenti per primo e va via per ultimo, quando persino
gli assistenti si sono rotti di passargli la palla. Il lavoro per migliorare
Φ l'ossessione di tutti e due, come per gli slavi. Comunque il californiano
svezzato da Majerus ad Utah Φ un'ala piccola abbastanza completa, anche se ad
inizio stagione un infortunio non lo ha certo aiutato ad inserirsi in un basket
diverso da quello del college. E' 2.08, tira bene ma non benissimo da fuori,
Φ grosso e veloce, darebbe anche una mano a rimbalzo (se Jayson Williams e Rony
Seikaly gliene lasciassero qualcunoà). Ma soprattutto Φ giα un leader, aiutato
in questo anche da Calipari che vede in lui e Kittles, giocatori complementari,
il futuro roseo dei Nets. Che come si diceva non sono certo da buttare via,
con un bel quintetto e un sesto e settimo uomo di tutto rispetto. I cinque titolari
sono: Cassel, che ha giα un paio d'anelli al dito, un signor giocatore come
Kendall Gill, il nostro Keith, Jayson
Williams a pulire i vetri e il libanese Seikaly a riempire l'area. Dal pino
escono Kittles per i lunghi, leggerissimo ma mortale quando Φ solo o in situazioni
dinamiche (ha fatto una finta che ha mandato Jordan per aria e poi gli ha appoggiato
in facciaànon Φ una cosa da tutti, a meno che non giochi a Philadelphia col
3à) e per i lunghi il mitico Chris Gatling, che rimane un pessimo cliente per
tutte le ali forti (meno per i centri). Il coach Φ il giα nominato John "c***i
amari" Calipari, cresciuto a caffeina e nervosismo insieme con Pitino. Sotto
la scorza d'irascibile rimane comunque un ottimo tecnico, soprattutto sotto
l'aspetto della mentalitα che trasmette ai giocatori. L'unica cosa che manca
Φ ancora un po' di panca, ma arriverα finito il lockout. La grande speranza
bianca Φ pronta al secondo anno, Φ quello che avrα rimpianto di pi∙ il lockout,
pi∙ che altro perchΘ non poteva allenarsi, la nostra speranza Φ in ogni modo
quella di vederlo cominciare questo suo secondo anno, prima o poi.